Recensione di Margherita C. e Sara P.
Una musica più forte delle bombe, una storia raccontata in modo spettacolare da Mona Golabek e Lee Cohen, un libro che ti dona la chiave per scoprire realtà terribili... Ma purtroppo vere.
Lisa Jura è una ragazza ebrea appassionata di musica e ha un talento innato per il pianoforte. Le sue mani si muovono sui tasti suonando Chopin, Bach e Beethoven con una velocità invidiabile. L’unica cosa a cui si può aggrappare per non cadere in disperazione è la musica, infatti Lisa vive in una Vienna straziata dall’avanzata del totalitarismo tedesco nella fine degli anni '30. Piano piano la situazione degenera fino alla fatidica “Notte dei cristalli”, in cui Lisa è costretta a separarsi dalla famiglia per partire su un treno che porta in salvo negli altri paesi i bambini austriaci. Inizia così la sua avventura in Inghilterra con l’unico desiderio di rivedere sua madre, suo padre e le sue sorelle. E di poter suonare. Verrà accolta in un centro di ragazzi ebrei come lei. Ed è qui che troverà una casa, dopo mesi e mesi di incertezze. Una casa dove poter ritrovare un po' di felicità, perché si sa, possono anche cadere le bombe, ma se sei in compagnia dei tuoi amici è impossibile non sorridere almeno una volta.
In quel momento Lisa osò sperare. Sperare che la guerra potesse essere vinta, sperare di rivedere la sua famiglia, sperare che un giorno, se avesse studiato sodo, sarebbe diventata quello che aveva sempre sognato di essere: una pianista.
Nella casa dove viene accolta, inoltre, c'è un pianoforte. E boom, Lisa diventa un simbolo per tutti i ragazzi come lei. Che sperano in una realtà assurda, lontana, ossia quella in cui la loro famiglia sopravvive ad Auschwitz, quella in cui non verrano rastrellati dal Führer, quella in cui non moriranno schiacciati dalle bombe e dalla disperazione.
Ma presto, la loro fedele, neutra, pacifica, Inghilterra dichiarerà guerra alla Germania. E con questo iniziano i bombardamenti. L’unica cosa per cui Lisa vive adesso è la musica e i ricordi che prova grazie a essa. Le mani della madre, che volano veloci e leggiadre sui tasti. Gli occhi lucidi della sorellina Sonia. Le labbra colorate di rosso della sorella più grande Rosie. Il volto del padre squarciato dai vetri rotti della sua sartoria, durante la Notte dei cristalli. E sempre, sempre, i loro sorrisi. I sorrisi della sua famiglia. La sua famiglia che era nata ebrea ed era perseguitata perché ebrea.
Noi saremo sempre i bambini di Willesden Lane.
Per questo Lisa decide di lavorare in fabbrica: sia per distrarsi dai dolorosi ricordi, sia per aiutare la sua famiglia. Le sue mani adesso volano tra macchine per cucire e tasti bianchi e neri. Finché un giorno tutto cambia.
Infatti la direttrice del centro le propone di fare un provino per la più prestigiosa scuola musicale di Londra (se non d'Europa!), la Royal Accademy of Music.
E tra storie d'amore, amicizie e morti, Lisa diventerà colei che ha sempre voluto diventare, una pianista?
Tra una sonata in La Minore e un Preludio in Re Maggiore, Lisa si farà strada in un mondo squarciato dal sangue, in un periodo sporco di fango e ignoranza, tra gente che ha solo uno scopo: uccidere.
A quel punto Malka scoppiò in lacrime. Lisa rimase in silenzio. Anche lei avrebbe voluto piangere, ma si impose di essere forte.
Questo è un libro molto appassionante. Ogni volta che lo rileggi non ti sembra vero che tutto sia accaduto veramente.
Inoltre per noi due (Sara e Margherita), che suoniamo il piano da un bel po', è uno stimolo e allo stesso tempo una conferma: ci spinge a sognare sempre più in grande e ci ripete ancora una volta che la musica è un buon modo per lottare le ingiustizie. E per vincerle.
Lisa intrecciò le loro storie, e la sua musica diventò il racconto di tanti nella Londra lacerata dalla guerra.
L'autrice Mona Golabek riesce a rendere tutto realistico. Questo perché sua madre era... Lisa Jura! La protagonista di questo romanzo non solo è esistita veramente, ma ci ha donato una testimonianza quasi diretta, per esprimere tutto ciò che successe in quei lontani (ma neanche troppo) anni '40. La storia di una quindicenne (e poi sedicenne, diciassettenne, diciottenne...) che riuscì a distruggere il Nazismo nel suo piccolo. Come? Suonando. E sognando. Colei che riuscì a combattere il razzismo continuando ad avere fede nelle sue speranze, nonostante 17,9 milioni di soldati più Führer le dicessero di smettere, le urlassero che non può sognare lei, lei è donna, lei è ebrea, lei deve morire.
Però lei non muore.
Lei continua a sognare.
Una musica più forte delle bombe
Autori: Mona Golabek, Lee Cohen
Anno di pubblicazione: 12 gennaio 2021
Età adatta: 11-15 anni, anche per adulti
Lunghezza: 192 pagine
Casa editrice: Il Battello a Vapore
Bravissime. Un libro avvincente e una storia vera. Sognare e desiderare fa molto bene nella vita.
Wow!! Sembra bellissimo!! Penso che lo leggerò (anche se suono il violino) 🎼🎻🎹