Un bacio. Una storia di amicizia. Di amore. Di vestiti vintage. Di basket, canto, scrittura. E soprattutto, di una costante ricerca della propria identità. Anche se agli altri non piace. Tanto devi piacere davvero solo a te. A te, e a nessun altro.
"E se arrivata a quarant'anni non hai amici... be', datti da fare. Perché sono loro che ti salvano. Loro e basta."
Li vedete i tre ragazzi qui in basso, no?
Ecco, il primo di loro è Lorenzo. Sarebbe un ragazzo normale, non bullizzato, non adorato, solo normale, se non fosse gay. Ma Lorenzo è gay. E gli insulti gli scivolano addosso come acqua di mare ad agosto. O almeno sembra che sia così. Perché proprio come acqua di mare ad agosto, in realtà le gocce si seccano sulla pelle. E ogni insulto, ogni "fr*cio", "ricch*one", gli rimane impresso. Impresso per sempre.
"Mio figlio non deve essere tollerato. Mio figlio deve essere accettato per quello che è."
L'unica protagonista femminile, perché evidentemente il mondo non è felice se in un trio ci sono 2 ragazze e 1 ragazzo e non viceversa, informarsi per credere, è Blu. Etichettata come la ragazza facile della scuola, vittima di insulti anche scritti sui muri con bombolette, e viene mandata in punizione ogni volta che non riesce a controllarsi e tutta la sua umiliazione viene fuori in una serie di calci pugni, artigliate e così via. È un vero peccato che il personaggio venga mostrato in tutte le sue debolezze e le sue forze, ma quasi per niente in base alle sue passioni: Blu è una scrittrice eccellente, e incanala tutte le sue energie creative (o quasi) nello scrivere lettere alla se stessa quarantenne.
"Io non volevo, mamma. Mi sono vista e non ho capito niente, io non volevo. Erano tutte stron*ate."
E poi c'è Antonio. Per Lorenzo "il ragazzo di cui sono innamorato", per Blu "il ragazzo che è innamorato di me", per i suoi genitori "l'unico figlio che ci è rimasto in vita", per tutta la scuola semplicemente "il ritardato". Ma Antonio che cos'è, in realtà? Solo il ragazzo introverso, dallo sguardo magnetico, follemente innamorato di una ragazza già fidanzata, distrutto per la morte del fratello, di poche parole ma di troppi pensieri.
"Pensano che sono stupido"
La loro è un'amicizia priva di regole, che distrugge gli schemi, se ne infishia dei canoni o della popolarità, l'amicizia di tre ragazzi che vogliono essere, per una volta, accettati per quello che sono, senza dover rappresentare necessariamente uno stereotipo.
Blu, Antonio, Lorenzo, non sono la tro*a, il froc*o e il ritardato. Sono Blu, Antonio e Lorenzo.
E se guarderete questa ora e quarantasei minuti capirete quale sia la differenza tra una persona e lo stereotipo.
"Devi raccontarla questa storia, devi raccontare quello che ci è successo. Ma soprattutto devi raccontare che non doveva andare così. Non doveva andare per forza cosi. Che poteva essere tutto diverso, potevamo essere diversi noi. Potevamo essere più bravi, più forti. Questo devi raccontare un giorno."
La storia di questo film giustifica gli errori. Perché questa non è la storia di tre adolescenti. Questo film è tre adolescenti. E ho detto davvero tutto.
"Me la caverò" "No, non te la caverai. Sarai felice"
Un bacio
Regista: Ivan Cotroneo
Data di uscita: 2016
Età adatta: dai 14 anni in su
Durata: 1h 46m
Lo trovi su: Rai play (gratis) o Apple tv (a pagamento)
Visto ieri. Mi sono piaciute soprattutto le lettere di Blu. Però è triste.
I trii non sono di due ragazze e un ragazzo perché altrimenti si formano dei casini assurdi (vedi Persy Jackson 4 😆). L'ho finito di leggere ieri sera e ero indecisa se ridere o se ammazzare Percy perché non capiva ✨NIENTE✨✌