Siete stati mai costretti a guardare orridi reality o altri programmi fintamente drammatici dove un conduttore troppo curato intervista gente sguaiata e volgare che si indigna per le cose più stupide? Dove tutto è fatto in funzione dell’immagine e della pubblicità? Se vi è capitata questo genere di disgrazia, leggendo Tornatrás, oltre che leggere un bel libro, potrete almeno prenderla sul ridere.
Tornatrás parla, prima che di politica, prima che della sua protagonista, di una grande e bizzarra famiglia, quella formata dagli inquilini dell’Ostinata Dimora. Cos’è l’Ostinata Dimora? Beh, vista da fuori, è solo una casa popolare in un quartiere bene, un dente marcio nella bocca splendente della sua strada, una palazzina di affittuari in una strada dove è poco possedere una casa. Dentro, invece, è un colorato e irriverente circo di bambini, strilli e risate, dove i profumi delle diverse cucine esotiche si mischiano e si fa subito amicizia. Dove vivono uno scorbutico vecchio soprannominato Victor Hugo e la sua scatenata nipote Pulce. Ed è qui che arriva Colomba, con il fratellino Leo e la madre Evelina, grazie a degli appartamenti, eredità di un amico del padre, deceduto in un naufragio. E meno male, perché da quando è successo, sua madre è esaurita peggio di una scarpa, non fa nulla ed è incollata allo schermo a guardare il suo presentatore preferito, Riccardo Riccardi, spendendo i pochi soldi che guadagna nei prodotti di dubbia utilità che vengono pubblicizzati durante le trasmissioni. Conosceremo così i Mostri Selvaggi, la banda dei bambini della Dimora, avversari diretti dei Predators, ricchi ragazzini che non fanno altro che tormentare “quei cavolo di stranieri”. Ma proprio quando tutto sembra andare bene, Evelina viene invitata in un programma di bellezza, Extreme Makeover, per intenderci. E da lì, il delirio, siori e siori!
“Appunto. Là dentro non c’è nessuno, ma c’è qualcosa. C’è una storia. E per gli scrittori i bambini immaginari sono importanti quasi più di quelli veri.”
Una cosa comune a tutti i libri di Bianca Pitzorno, e che a mio parere dimostra la sua abilità di scrittrice, è che messaggi importanti vengono raccontati attraverso la vita di tutti i giorni di bambini e ragazzi. Nei libri della mia brillante omonima l’uguaglianza, il razzismo, e il consumismo viaggiano in sella a una bici azzurra piena di stelline storte, si infilano nelle aule di scuola e nelle tv, nei libri di fiabe, nei giochi di Leo e nelle storie di amori perduti e poi, ma molto poi, ritrovati.
Non è un saggio, no. Non è neanche una caricatura della politica dei primi anni 2000, né un libro per ragazzini. È un po’ tutto insieme.
Tornatrás Autrice: Bianca Pitzorno Anno di pubblicazione originale: 2000 Età adatta: dagli 11 anni in su Lunghezza: lungo (416 pagine) Casa editrice: Mondadori Ragazzi
l'ho letto...è bellissimo, triste in alcuni punti. stupendo ❤️