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Immagine del redattoreAlma R.

Secoli di oppressione

Alzati, Martin: ballata di Martin Luther King non è solo un libro scritto in poesia. È molto di più. È il grido forte, inaspettato, disperato di tutte le persone che ne hanno abbastanza di sentirsi inferiori per il colore della pelle.

Conoscete il detto: non giudicare un libro dalla copertina, vero? Bene, in questo caso io l'ho fatto. Perché mi è bastato leggere il titolo, sfiorare la copertina sui toni del blu, realizzare chi lo aveva scritto e chi invece lo aveva illustrato, per decidere. E poi, divorandolo in una sera, ho capito che avevo fatto centro. E che Alzati Martin doveva essere letto a tutti i costi da ognuno di noi.

Al contrario di quanto si potrebbe pensare dal titolo, questa non è la storia di Martin Luther King. Non solo, almeno.

Questa è la storia di milioni di persone che hanno dovuto lasciare la loro terra, la loro bella Africa, la loro patria piena di sole, mare e vita per prendere il largo verso un continente freddo e sconosciuto, dove avrebbero perso ogni cosa, compresa la dignità e la condizione di esseri umani. La storia di tutti gli schiavi che schiavi non dovevano essere, considerati diversi e inferiori solo per la loro pelle. È la storia di Jimmie Lee, che con volontà e ostinazione ha cercato di dire la sua votando, ma che è sempre stato rispedito a casa. E che ha deciso di manifestare, ma la sua voce era troppo forte, troppo potente, faceva paura, e hanno deciso di metterlo a tacere per sempre. La storia di Coretta, che suonava canzoni di pace ed uguaglianza, che ha appoggiato Martin sempre, che lo amava ed è stata costretta a vederlo lasciare il mondo prima del tempo.

La storia di Addie, Carol, Cynthia e Denise, appena ragazzine, uccise dalle mura possenti della Chiesa in cui avrebbero cantato di lì a poco, se non fosse stato per quattro uomini che grondavano di alcool e di odio, uomini senza idee, uomini convinti di essere superiori… La storia di Yolanda, che cerca un senso in quei gesti, quelle parole, quegli sguardi, quelle labbra senza sorriso. Cerca risposte, pone domande, con il suo viso innocente di bambina.

La storia di Rosa Parks, che conosciamo in tanti, che è salita su un autobus e non è scesa fin quando non l'hanno costretta con la forza. La storia di Jo Ann, che stampò 52500 volantini a favore di Rosa e, aiutata dal reverendo Ralph Abernathy, li distribuisce in giro per la città, perché voleva raccontare e informare il mondo, o almeno la città, di ciò che stava accadendo. La storia di Claudette, che ha fatto come Rosa e come tante altre persone, che però non possono essere identificate. Anzi, che lottano per venire a galla in un mondo che non li vuole. Non li vuole, perché portano un messaggio di libertà e amore. E poi tutti gli attivisti, i preti e i pastori battisti, i cantanti e i musicisti, le sarte e gli impiegati comuni, i direttori, gli schiavi che sono fuggiti per mezza America, le persone che si sono trovate per caso nel bel mezzo della folla manifestante e hanno deciso di aderire alla causa, quelli che si sono trattenuti e quelli che hanno rischiato di perdere la vita…

E tutto questo perché, come direbbe Heilé Selassiè:

"Finché il colore della pelle di un uomo avrà più importanza del colore dei suoi occhi, ci sarà sempre guerra".

"Lettore, io ti voglio raccontare, nero su bianco, una nuova storia, su bianco e nero, oltre a ragionare, è bene che ci sia buona memoria, perché chi vive senza ricordare, vive una vita cieca e senza gloria. Se tu sei pronto anch'io sono pronto e qui comincia il mio lungo racconto"
 

Alzati Martin: ballata di Martin Luther King Autore: Roberto Piumini Illustratore: Paolo d'Altan Anno di pubblicazione: 2018 Età adatta: 12-15 anni Lunghezza: corto (162 pagine) Casa editrice: Solferino

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