Ha rifiutato le verità supreme e ha aperto strade nuove, con coraggio, perché è stata la prima e l'ha fatto nel Medioevo. #donneperstrada
Siamo nel XIII secolo, un'epoca storica in cui la gerarchia della chiesa è solo maschile e sono gli uomini a decidere i dogmi e le verità supreme. Non c'è spazio per le donne nella teologia, la scienza che studia Dio e le verità dogmatiche. Tutt'altra storia, invece, se pensiamo ai gruppi religiosi popolari. Lì non c'è gerarchia e l'autorità si riconosce a donne e uomini. C'è ancora un altro elemento da considerare: la scelta religiosa per una donna, in quell'epoca, garantiva libertà e indipendenza dall'uomo e dalla famiglia d'origine. Se poi la religiosa era anche una mistica, il suo rapporto con Dio era diretto e le sue parole erano forti e autorevoli: questo bastava e poteva lasciar da parte il sapere teologico. Secondo voi come erano viste le mistiche dalla Chiesa? Malissimo naturalmente, perché mettono in pericolo l'autorità della gerarchia.
Proprio in questo contesto dobbiamo immaginarci Margherita, che nasce nel 1250 a Valenciennes, in Francia.
Fra la donna e Dio quest'ordine non valeva: fra loro due c'era un ininterrotto movimento dall'uno all'altra. Luisa Muraro - Il Dio delle donne
Appartiene al movimento delle beghine, presente in diverse parti d'Europa, che è costituito da gruppi di donne che si associano e vivono in comunità, dedicandosi alla vita spirituale, sottraendosi così alle limitazioni della Chiesa e delle loro famiglie d'origine. Ci sono anche gruppi maschili, i begardi, che riconoscono l'autorità femminile. La caratteristica di questi movimenti è vivere una spiritualità soggettiva, senza la mediazione della Chiesa perché leggono direttamente e interpretano le Sacre Scritture, e sono anche attivi nella vita sociale, aiutando i più poveri e insegnando ai bambini. Non sembra un'eresia? Spesso lo è stata e molte pagheranno cara questa libertà. Tra queste molte era presente anche Margherita.
Non contro la legge, ma sopra la legge. -Margherita Porete
Margherita Porete è una donna colta ma non scrive in latino, preferisce che tutte e tutti possano comprendere quello che lei ha da dire e che scrive in un libro intitolato Lo specchio delle anime semplici. Lei infatti lo legge nelle strade e nelle piazze, è un dialogo tra Amore, Ragione e Anima (che rappresenta la stessa autrice). Le anime possono essere perdute, cioè cercare fuori di sé quello che manca dentro, oppure essere semplici, libere. Queste sanno che Dio è Amore e non è necessario agire per raggiungere la perfezione. Tutto quello che la Chiesa predica come strada della salvezza (fare del bene, agire con virtù,...) per Margherita Porete non serve a niente, perché per lei non ci sono prescrizioni di dogmi o comportamenti giusti, basta seguire se stesse. Eretica per la Chiesa, vero? Sì, infatti verrà bruciata sul rogo nel 1310. Il suo libro, però, continua a circolare, anche se il nome di Margherita è perduto. Poi una studiosa, Romana Guarnieri, l'ha fatto arrivare a noi riconoscendole il titolo di autrice.
Ragione - E quando tali anime divengono libere? Dice ragione. Amore - Quando Amore dimora in loro, e le Virtù servono a loro, senza opposizione alcuna, e senza fatica da parte di tali anime. - Margherita Porete - Lo specchio delle anime semplici
Margherita Porete
Data e luogo di nascita: 1250, Valenciennes
Data e luogo di morte: 1310, Parigi
Professione: Beghina
Nazionalità: Francese
Un'iniziativa meravigliosa! Complimenti, davvero!
Anche lei è stata veramente una grandissima donna (considerando anche che non viveva in una delle migliori epoche riguardo all'emancipazione delle donne)...👏