L'incredibile storia de l'Isola delle rose, un film esilarante ed eccentrico, magnifico e idealista, insomma, perfetto. Raggiungici anche tu al largo su una piattaforma di cemento, per ribadire i tuoi diritti e costruirne di nuovi. Il tutto, completamente a caso.
Alla fine, se ci pensi, è tutta colpa di Gabriella.
Proverò a spiegarmi meglio. Siamo nel negli anni '60 a Bologna, e Giorgio Rosa è un ragazzo fantasioso e piuttosto eccentrico, che si è appena laureato in ingegneria. Si è costruito una macchina senza targa, che usa ogni giorno, per dirne una. È ancora innamorato della sua ex ragazza, Gabriella, che però ora sta con un altro.
Gabriella: Giorgio, te vivi in un mondo tutto tuo. Giorgio: Perché? Non ti piace? Gabriella: No, non mi piace, perché si finisce arrestati. Perché te vivi in un mondo tutto tuo, ma il mondo non è tutto tuo, ricordatelo bene, non l'hai costruito te come la macchina! Giorgio: Allora forse dovrei. Gabriella: Fare cosa? Giorgio: Costruire un mondo tutto mio! Gabriella: Giorgio, era una metafora...
Ed è proprio mentre litiga con lei (dopo essersi fatto arrestare per l'uso del veicolo illegale) che gli viene in mente un'idea. Ma non un'idea a caso. Questa è un'idea con la I maiuscola. È l'idea che cambierà non solo la sua vita, ma quella di migliaia di persone. Che cambierà la storia dell'Italia.
Costruire un mondo tutto suo, dove non si arresta la gente perché circolante senza targa, dove la burocrazia non esiste e dove ognuno può esprimersi come vuole. Un paese libero. L'idea risulta più difficile del previsto da realizzare, anche se adesso a provarci sono in due: Giorgio e l'amico Maurizio. Non vi dico come fanno perché è meglio scoprirlo direttamente durante la visione. I due si trasformano in cinque, grazie a Pietro (un vecchio marinaio), Neumann (un tedesco senza cittadinanza) e Franca (una ragazza incinta, intraprendente e forte). Ora vi starete chiedendo: "Ma non è leggermente illegale?". No, se la piattaforma si trova fuori dalle acque territoriali italiane (tra parentesi, dopo ciò che successe con l'Isola delle Rose, il limite delle acque territoriali fu aumentato di moltissimo in tutto il mondo).
Presto l'isola acquisterà anche un nome, L'isola delle rose, e una lingua, l'esperanto.
Diventerà una famosa meta turistica per tutta l'Italia e buona parte dell'Europa, ma non era questo a cui Giorgio voleva arrivare. Lui vuole uno stato, non una "discreta discoteca in mezzo al mare". Per questo iniziano a stampare passaporti e documenti di cittadinanza. E sono in molti ad aderire all'iniziativa.
La lingua, la moneta e l'indirizzo postale ce l'hanno già. Manca solo un riconoscimento ufficiale. Ed è proprio mentre aspettano un qualsiasi segnale dall'ONU che arrivano i guai. I cosiddetti guai si chiamano anche "Governo Italiano". Infatti l'Isola delle Rose si vuole dichiarare autonoma. Negli anni '60 l'Italia non era tollerante nei confronti di quelli "diversi": immigrati, LGBT e scappati dalla propria patria. Per questo Giorgio e i suoi amici vogliono creare un mondo migliore, dove una giovane ragazza incinta possa avere un futuro, per esempio.
Ma non vi svelo altro, sarebbe un peccato...
Questo è un film molto divertente, ma la cosa più importante è che parla di una storia vera: quella di uno strano, giovane rivoluzionario. È il film adatto a chi desidera la spinta giusta per riuscire ad andare avanti, senza esitazioni.
Ciò non vuol dire che io vi stia istigando a costruire un'isola, eh...
L’importante è cambiare il mondo. O almeno provarci.
L'incredibile storia de l'Isola delle Rose Regista: Sydney Sibilia Data di pubblicazione: 9 dicembre 2020 Età adatta: 12-15 anni, anche per adulti Durata: 1 ora e 57 minuti Lo trovi su: Amazon Prime Video
bellissimo film!
L’importante è cambiare il mondo. O almeno provarci.E perché no????? Provateci, voi giovani!