Il libro Io sono una è un urlo da parte di tutte le donne del mondo.
Siamo nel 1977. Una ha 14 anni, suona la chitarra e odia il genere punk che va molto tra i suoi coetanei in quel periodo. La storia è ambientata nello Yorkshire dove in quegli anni girava un serial killer che odiava le donne e le uccideva brutalmente senza che la polizia riuscisse a scovarne le tracce pur avendo avuto preziose piste da seguire... che però non furono prese con serietà dagli investigatori. Alle ragazze veniva consigliato «di vestire in modo non appariscente», «di tornare a casa presto la sera», «di comportarsi in modo consono», in un tempo in cui evidentemente la colpa della violenza era da attribuire anche alle vittime (ma mi pare che a volte succeda ancora oggi...).
Si dice che prevenire sia meglio che curare. Quindi potremmo provare a rinchiudere l'intero genere femminile, come suggerito da tutti e dappertutto nel corso della storia. Potremmo usare una scatola molto grande e robusta, ma chi terrebbe la chiave?
A sua volta e quasi senza rendersene conto anche Una subisce degli abusi. Lentamente si spegne, si chiude in sé stessa e non le importa più di nulla: comincia ad andare male a scuola, ad essere sola e a farsi una brutta reputazione che le stringe ulteriormente il mondo intorno. I genitori sono in crisi, troppo impegnati nelle loro storie personali per comprendere quale sia il reale problema della figlia.
Sotto molti aspetti, si può dire che tutto è andato a finire bene ma è più complicato di così. Troppe ragazze devono combattere in silenzio, da sole, per rimanere a galla. La maggior parte di noi se la cava, altre non sono così fortunate.
Lei stessa capirà solo col tempo di essere stata vittima non solo di violenza fisica ma anche di un intero sistema culturale e sociale che spesso trasforma la vittima in colpevole. Difatti, tornando alle indagini sul femminicida, Una ricostruisce la storia rendendosi conto che la polizia aveva lasciato da parte importanti piste da seguire solo perché si trattava di testimonianze di donne, dal loro punto di vista, poco attendibili: prostitute o presunte tali, oppure ragazze"troppo piccole". Quindi Una capisce che la violenza nei confronti delle donne è qualcosa che va al di là del singolo maschio violento.
Tredici donne persero la vita a causa di un uomo mentre io stavo diventando grande.
Dopo anni di lavoro su sé stessa capisce che per essere felice l’importante è essere amata, e libera. Nessuno psicologo o medico può riuscire laddove arriva l'amore, per sé stesse e per qualcuno di cui ti fidi. Questo libro, oltre ad essere un libro autobiografico in cui Una (autrice che ha preferito mantenere l’anonimato) racconta la sua storia, è un urlo da parte di tutte le donne del mondo abusate, violentate e uccise.
Per loro non ci sono monumenti. Esistono soltanto nella memoria di coloro che le amavano... O come foto segnaletiche sfocate nei libri e nei siti di gente affascinata dall'uomo che le ha uccise. Uno dei tanti.
Io sono Una Autrice: Una
Data di pubblicazione: 2015
Età adatta: dai 14 anni in su
Lunghezza: medio
Casa editrice: ADD editore
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