Io non sono Islam, una storia di sangue, guerra e distruzione che ha diviso migliaia di famiglie e nuovi amori.
Islam è solo una ragazza quando il marito londinese Ahmad, appena sposato, la costringe a scappare in Siria per arruolarsi nell'ISIS. Lei ne rimane sconvolta, sembrava che il suo sogno di diventare una designer di moda a Londra potesse finalmente realizzarsi con il suo vero amore. Invece non sapeva ancora che avrebbe vissuto il suo peggior incubo.
Non ne hai il diritto, questa è la mia vita! Non puoi farmi questo... non voglio venire!
Ormai arrivata in Siria e incinta di Abdullah, il suo primo bambino, Islam vive il suo primo lutto: Ahmad muore insieme al fratello e lei e sua cognata vengono portate nell'enorme "casa" che accoglie vedove o donne separate. Casa, poi, si fa per dire, infatti è come un'enorme prigione, che tratta in modo disumano le donne ospitate per spingerle ad accettare subito le altre proposte di matrimonio. Una notte, la direttrice della "casa" raduna tutte le donne e le istruisce su come utilizzare i giubbotti espolosivi e i fucili. Bisogna prepararsi, dice, perché c'è il rischio di perdere la guerra ed è necessario stare all'erta e pronte. Tutte le donne sono state così malamente influenzate che sono entusiaste all'idea di farsi esplodere per la "libertà", ma Islam ha paura, paura per suo figlio vivo da sole poche settimane, paura del posto in cui è e delle donne con cui si trova, paura del prossimo mostro che sarà costretta a sposare.
Fa bene ad avere paura: la chiederà in sposa un uomo ancor più terribile di Ahmad e con lui si trasferirà a Rqqa a vivere con la cognata. Ma Islam dovrà resistere ancora a molti orrori prima di uscire dall'inferno in cui è stata costretta a vivere.
I video, i messaggi che mi hanno mandato prima di partire... Erano diversi dalla realtà che ho trovato qui. Vogliono solo soldi e potere.
È stato bellissimo leggere questa graphic novel: sono riuscita a capire di più cosa sta succedendo alle cosiddette "Spose dell'ISIS", e allo stesso tempo sono rimasta inchiodata alle pagine del libro, versando lacrime e tirando sospiri di sollievo. Devo dire che è anche disegnato e strutturato molto bene, infatti i fumetti e le scritte non si confondono e vi sono illustrazioni di occhi in primo piano, in grado di trasmettere a te che leggi l'emozione del personaggio.
Queste donne, nonostante i divieti, le esecuzioni, la paura e i comportamenti estremi dei mariti, sono riuscite a non abbandonare la fiducia e la speranza e sono riuscite a fuggire da quell'apparente paradiso che si è rivelato un inferno. Leggerlo ti trasmette ammirazione per la loro forza e un'energia per affrontare la vita e gli ostacoli che ti pone davanti (che per noi non sono certo quelli di Islam!).
Lo consiglio assolutamente a chiunque voglia saperne di più su queste coraggiosissime donne e sulla situazione che una di loro ha vissuto sulla sua pelle in Siria, ma anche a chi vuole semplicemente vivere un'emozionante avventura al fianco della protagonista Islam Mitat, una ragazza che ha vissuto l'inverno più freddo e duro che potesse immaginare, ma è riuscita a risollevarsi per l'amore dei suoi figli e della vita. Perché la vita è bella, e anche quando mille avversità sembrano ostacolarci non dobbiamo cedere, proprio come ha fatto Islam.
Io non sono Islam
Autrici: Benedetta Argentieri e Sara Gironi Carnevale
Anno di pubblicazione originale: 19 settembre 2019
Età adatta: dai 13 anni in su
Lunghezza: Medio (144 pagine)
Casa editrice: Magazzini Salani
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