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Elisa Puricelli Guerra, i pettirossi e i sogni ad occhi aperti

"Non faccio un solo mestiere, per scrivere un libro come si deve se ne devono svolgere tanti". Di chi stiamo parlando? Di Elisa Puricelli Guerra!

Con la nostra classe, dopo aver letto Il segreto del pettirosso, abbiamo intervistato la scrittrice Elisa Puricelli Guerra, autrice di diversi libri per ragazzi.


Quando aveva l'età di Zelda (protagonista del libro Il segreto del Pettirosso) era forte e coraggiosa come lei?

La scintilla che ha fatto nascere questa storia è un ricordo d'infanzia di quando da piccola sentivo raccontare la storia di una mia antenata (una mia trisnonna), da cui ho ereditato il nome, che viveva all'epoca del Risorgimento. Da quel che mi raccontavano era una donna forte e coraggiosa, un po' come nonna Lina del romanzo. Inoltre, come Zelda, ho sempre avuto questo schiribizzo dello scappare di casa per ogni volta che non ero compresa e mi arrabbiavo, essendo una ragazzina che si incendiava facilmente e che aveva delle aspirazioni a cui ambivo non condivise dai miei genitori. Ambizioni nascevano grazie a quello che leggevo. Le avventure di Zelda nel romanzo sono quelle che io volevo vivere e che mi ronzavano in testa già all'epoca.


Quanto tempo ha impiegato per scrivere questo romanzo?

L'idea del libro mi è venuta più di dieci anni fa, però non sapevo ancora che forma darle. Perciò ci ho messo tanto tempo: pensieri che arrivavano e che man mano si accumulavano. Poi c'è voluto molto per fare la ricerca storica. Ho dovuto approfondire tanti aspetti della vita, costumi e abitudini del Risorgimento: i vestiti tipici, il cibo e tanti usi domestici e sociali. Dopo questa puntigliosa e attenta ricerca, per scrivere e completare la prima stesura del romanzo ho impiegato circa due anni. I tempi di scrittura variano da libro a libro. Per esempio per il mio ultimo lavoro a cui sono molto affezionata,"Ruby Bridges è entrata a scuola", ho lavorato moltissimo nella fase di ricerca perché ci tenevo a rendere viva nel romanzo la lotta alla discriminazione razziale e il coraggio di combatterla con fierezza. Ho letto moltissimi libri e visto film e documentari sull'argomento, tanti che quando mi sono seduta a scrivere la storia mi è uscita fuori in sole tre settimane.


Quanto guadagna una scrittrice al giorno d'oggi?

Dipende. Può guadagnare poco, oppure tanto. Pensiamo a J. K. Rowling, autrice di uno dei best seller ormai entrato nel mito, guadagna tantissimo. Per fare lo scrittore e vivere della propria scrittura bisogna essere autori di best seller che vendono milioni di copie oppure scrivere tantissimo. Spesso cosa spinge la vendita di un libro sono i premi letterari vinti dall'autore, per esempio il mio libro che ha venduto di più è stato Cuori di carta, Perché nel 2013 ha vinto il premio Bancarellino, dedicato alla narrativa per ragazzi.

Infine anche il passaparola sui social e durante le presentazioni e gli incontri con il pubblico hanno il loro peso.


Elisa Puricelli Guerra ci ha lasciato raccontandoci che il suo amore per la scrittura è nato prima come amore per la lettura: da piccola adorava sentirsi leggere storie di tutti i tipi e quando era il momento di spegnere la luce ne escogitava sempre una per ottenere la lettura di qualche pagina in più. Se non ci riusciva, ad occhi chiusi immaginava il seguito delle storie nella sua testa. È forse così che nasce una scrittrice?

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