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Immagine del redattoreAlma R.

Resistere tra i ghiacci

Quante volte ci siamo pentiti, dicendoci che avremmo dovuto goderci meglio ogni attimo passato con chi amiamo? Quante volte abbiamo pensato a quell'abbraccio non dato, quel sorriso che abbiamo tenuto nascosto, quella parola non detta? Il segreto di Espen ci parla di questo. E di tanto, tanto altro.

Sulla resistenza italiana hanno scritto libri a palate. Qui, per esempio, ne trovi alcuni. Ma in Norvegia? Come reagì il popolo anti nazista? Con rabbia. Con insofferenza. Con dolore. Con tristezza.

Anche, ma non solo. I Milorg, militari clandestini; i KK, ovvero il comitato che organizzava ogni cosa; le XU, le spie... e poi Civorg, gruppi civili. Tutti loro parteciparono in modo fondamentale alla vittoria degli alleati. Perché le persone non sono rimaste zitte, a guardare migliaia di loro connazionali morire senza un motivo. Molti, e non solo i più coraggiosi, hanno scelto di non voltarsi dall'altra parte. Di guardare i nazisti con un aria di sfida, di correre tra le montagne come corrieri, di consegnare patate agli ebrei nei campi di concentramento. Espen, nome in codice Odino, sfreccia tra le alte montagne norvegesi con in mano oggetti sempre più importanti: radio, messaggi in codice, giornali clandestini, cibo. Alleati? I suoi compagni della squadra di calcio: Stein, Ole, Leif, Per, Gust... E poi gli inseparabili sci. Quelli grazie a cui è in grado di muoversi anche nei luoghi più impossibili. Quelli con cui filare via in mezzo alla neve se mai venisse preso. Nemici? Quello che, un tempo, Espen avrebbe chiamato "il suo migliore amico", Kjell, ora nazista convinto. E Aksel, convinto che con le maniere forti tutto si risolverà per il meglio. Il che vorrebbe dire: cibo, caffè e gloria. Stupido. Non sa quanto la determinazione, la volontà, conti in questi casi? Non sa che con una pistola non si è mai risolto nulla, e mai nulla si risolverà? E poi Ingrid, sorellina testarda ma dal cuore grande, che riempie diari in cui scrive tutto ciò che le passa per la testa. Il che, principalmente, significa insulti e barzellette sui nazisti.

Indovinello: qual è la differenza tra un nazista e un secchio di letame? Risposta: il secchio.

E ancora, Solveig, ragazzina bellissima e ospitale, e chi se ne importa se Espen ogni volta che la guarda diventa rosso come un pomodoro (oh, come gli mancano i pomodori, in quegli anni di guerra dove ogni cosa conta) e comincia a balbettare. Lei è tutto per lui.

E poi, è ovvio, Tante Marie, donna saggia e malata di cuore. Ma soprattutto una persona energica, gioiosa, piena di vita. Ci sono tre cose che le riescono alla perfezione: dare buoni consigli, preparare piani per la resistenza e... cucinare i suoi waffles!

"Rabbia, odio, amarezza, paura — sono i sentimenti che animano i nazisti! Non fare come i tedeschi. Non cedere all'oscurità. Qualunque cosa succeda, figliolo, tu segui la luce."

Un libro incredibile, che ho letto in 2 giorni. Una storia di resistenza, e non solo all'avanzata di Hitler. C'era da resistere ad un miliardo di cose: il freddo, la fame, i segreti da mantenere, le persone che ti voltavano le spalle, quelli che un giorno erano amici e il giorno dopo neppure ti salutavano più. Un racconto per vivere non ogni giorno come se fosse l'ultimo, ma ogni giorno come se davanti ce ne fossero infiniti altri.

Un libro per vivere istante dopo istante per il gusto di farlo. Perché se sei sulla Terra e non da qualche altra parte, allora vale la pena di restarci, sulla Terra.

E vale la pena lottare per lei.


 

Il segreto di Espen

Autrice: Margi Preus

Anno di pubblicazione: 2021

Età adatta: 12-15 anni

Lunghezza: medio (290 pagine)

Casa editrice: EDT

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