Una storia che parla di una ragazza, di un fiume, ma soprattutto della morte, di come essa non sia un nemico ma semplicemente una fase, l'ultima, della nostra esistenza. Il ragazzo del fiume.
Jess ama nuotare. Nuota da sempre, quattro o cinque ore al giorno. Con suo nonno che la incoraggia dal bordo piscina. Questa è la sua normalità, ed è questa che vorrebbe rimanesse la sua vita. Insomma, è tutto perfetto, fino a quando il nonno, nella piscina comunale, ci cade. Con una mano sul cuore. Colpito da un infarto, esprime un desiderio: visitare il luogo in cui ha passato i primi 15 anni della sua vita. E finire il quadro a cui sta lavorando.
Jess è molto sorpresa dal primo desiderio: Pop (così si chiama il nonno), ha sempre e solo pensato al presente. Recitava spesso lo stesso ritornello:
Non c'è niente da dire, conta solo il presente. Il passato e il futuro sono solo due ladri che rubano al presente senza dare nulla in cambio.
In quanto al secondo desiderio, invece, non ha dubbi. Il nonno sta cambiando. Perché, quando il nonno dipinge, non dà mai un nome ai suoi quadri. Mentre questo un nome ce l'ha: "Il ragazzo del fiume". Ma il ragazzo non c'è. Jess è turbata dall'assenza del ragazzo nel quadro del nonno. Perché il quadro si chiama "Il ragazzo del fiume". Ma il ragazzo non c'è.
Sapeva soltanto che più guardava quel quadro, più l'inquietante presenza del ragazzo mancante sembrava crescere fino a sovrastare ogni cosa: le rive del fiume e il cielo, e perfino lo stesso fiume, trascinandola irresistibilmente dentro al quadro e sempre più avanti, fino al mare.
Tuttavia la situazione diventa ancora più misteriosa quando Jess incontra il vero e proprio ragazzo del fiume. Che nuota bene quanto lei. Che sta sempre dentro al fiume vicino al piccolo cottage dove alloggiano. È lui, il ragazzo del fiume. Quello che non c'è nel quadro del nonno. Quello che cercava tanto. Quello che vuole arrivare fino al mare.
Lui faceva parte del mistero di quel luogo. Forse era proprio lui, il mistero.
Questa è una storia commovente, profonda come il Pacifico, e, proprio come l'oceano, piena di momenti di tempesta e momenti di bonaccia (grazie Alma per avermi insegnato questa parola 😂). Un libro che fa piangere, davvero, non per il dolore ma per il suo enorme significato. Sono stata particolarmente colpita dal finale. La leggerezza con cui la protagonista accetta lo scorrere degli eventi è toccante, magnifica. Dovremmo prendere esempio tutti da Jess. Tutti dovremmo capire che alla fine il fiume finisce, sfocia nel mare, e tu non ci puoi fare niente: se costruisci una diga, vieti al fiume di vivere, e quindi di fare la sua storia. Ma le storie a un certo punto finiscono. Quindi vivi al meglio la tua storia. Tanto tutti, prima o poi, sfociamo nel mare. Goditi la tua avventura, e non pensare al dopo, ma al presente.
Insomma, vivi.
Il ragazzo del fiume
Autore: Tim Bowler Anno di pubblicazione: 5 maggio 2020 Età adatta: dagli 11 anni ai 15, anche per adulti Lunghezza: corto (134 pagine) Casa editrice: Mondadori
bellisimo.