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Immagine del redattoreSara

Cioè che nasconde il bosco

Il lupo e la farfalla. La storia vissuta, nascosta, tremenda, meravigliosa, di un bosco. Ma anche di un bambino, un nonno, e un cane. E di un omicidio, di una guerra, dell'amore, della povertà, della fame. Di un lupo, e di tante farfalle.

C'è un bambino, di cui non sappiamo il nome, che vive con il nonno, in una casetta al limitare del bosco. Nel suo villaggio ci sono poche case, quattro o cinque. Il bambino ama la montagna, soprattutto quando la esplora con il nonno e il cane. Quando mettono piede nel bosco, il nonno inizia a raccontare tutto ciò che sa, sulle impronte, sugli animali, sugli alberi... Tutto quanto. Nonostante sia un uomo anziano e taciturno, che ha perso la voglia di sognare combattendo nella Prima Guerra Mondiale (per poi riacquisirla moooooooooolto dopo), parla. E il bambino ascolta attentamente. Anche perché non ha nessun altro da ascoltare. Prima il padre, disperso in guerra (la seconda). Poi la madre, morta. E la nonna, anche lei, morta. Ma lui era piccolo, non si ricorda, o non vuole ricordare. Quindi vive un'esistenza felice. Ma non perché ha tanti giochi, o soldi, o cibo. Soltanto perché ha standard di felicità diversi dai nostri, apprezza la sua semplice ma incantevole vita. Nasce e cresce cullato dalle parole del nonno, che non fanno altro che ripetere che il bosco va rispettato, e così i suoi abitanti, e che l'uomo non dovrebbe mai eccessivamente interferire con la natura. Il bambino comprende che rovinando l'ambiente, si perde tutta la magia. Sa anche che, se si sa dove cercare, c'è una piccola radura piena di farfalle nere come la notte, sia di inverno, che d'estate. E che, nel bosco, ci sono due lupi. Ma non ne ha paura, il nonno gli ha insegnato che non si deve avere paura dei lupi, a meno che non siano affamati.

Insomma, è felice e consapevole. Finché accadrà una disgrazia: in qualche modo, il bambino viene incolpato di omicidio involontario. Ma non da un tribunale, non dai giudici. Dalla gente del paese. La vittima: una bambina con del sangue sulla fronte, trovata in mezzo al bosco. E il piccolo sa che è colpa sua. Era arrabbiato, ha lasciato i suoi amici nella foresta, e loro non sanno orientarsi nella foresta. Una di loro non ce l'ha fatta. E sarà il lupo a pagarne le conseguenze. Perché, chi altro può ferire una fronte di bambina in un bosco se non un lupo? In quelle montagne post Seconda Guerra Mondiale, si pensa "nessuno, ovvio!". Ma chi è il vero responsabile?

E la cosa più facile era stata dare la colpa al lupo.

Questo libro incarna l'essenza della poesia, dei sogni, parole tenere su carta, incise con amore, bellissime, tremende, stupende. Parla di come l'equilibrio del bosco sia pieno di meraviglie ma anche di dolore, morte.

Questo libro dovrebbe essere tutta un'unica citazione da mettere in questo post, se non ci fosse la limitazione del massimo di caratteri. Ah, a proposito di carattere... Questa storia ne ha tantissimo, sfavilla tra le pagine, pagine che sembrano scoppiare di coraggio, e tristezza, per quello che la Guerra ci toglie, per quello che la Natura ci da.

E anche oggi è tornato lassù. Riapre gli occhi. Respira a fondo. L'aria è freddissima, ma niente neve.
 

Il lupo e la farfalla Autore: Francesco Niccolini Anno di pubblicazione: 26 febbraio 2019 Età adatta: dai 12 anni Lunghezza: corto (165 pagine) Casa editrice: Mondadori

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