Il favoloso mondo di Amélie. Molto più di un film, molto più di una proiezione su uno schermo. Questa è una storia capace di renderci migliori, che riesce a renderci più attenti riguardo ai particolari, ai dettagli, alle piccole cose belle della vita. Che sono così tante, alla fine.
Fin dall'inizio, Amélie è destinata a essere diversa. Vede la sua unica figura materna morire per colpa di una donna che voleva farla finita, lanciandosi dalla cima di una chiesa, atterrando proprio su sua madre. Ma non vi preoccupate, non è un film tragico.
Amélie vive la sua vita senza lasciarsi sfuggire neanche un attimo, lavora in un bar e ogni settimana va a far visita a suo padre, che negli ultimi tempi si sta occupando di aggiustare un nanetto da giardino. Diciamo che è rimasto piuttosto scioccato dalla morte della moglie.
Abita da sola a Parigi, ha poco più di vent'anni e si può dire che la sua esistenza procede liscia, in una disinvolta felicità, che non osa mai superare un certo limite.
«Meglio consacrarsi agli altri che ad un nano da giardino!»
Tutto cambia però quando, dietro una piastrella del suo bagno, trova un cofanetto nascosto lì quarant'anni prima dal precedente abitante del suo appartamento, ancora piccolo. Contiene i soliti oggetti che per un bambino equivalgono a tesori: qualche statuetta giocattolo, una fotografia, delle biglie. Amélie decide quindi che farà di tutto e di più per trovarne il possessore, ora cinquantenne. Ma solo quando vedrà le lacrime di gioia del famoso Dominique, la ragazza deciderà lo scopo della sua vita: far stare bene le altre persone. A partire da suo padre. E dallo gnomo da giardino, che sembra tanto solo e triste e in cerca di un bel viaggetto.
«Prendete due persone normali di sesso opposto, fate credere a ciascuno che l’altro lo trova irresistibile e lasciateli cuocere a fuoco lento. Funziona sempre.»
E sarà proprio mentre non farà altro che pensare agli altri, che succederà il miracolo, la cosa che non si sarebbe mai aspettata: Amélie si innamora. E non di uno a caso, ma di un ragazzo molto strano. Strano quasi quanto Amèlie, oserei dire. Che poi: chi non è strano, in fondo?
Ed è così che alla fantasia su cui questo film sembra basato si uniranno amore, una Parigi in fiore, pennellate su una tela che non vedrà mai nessuno, molta ironia e scrittori falliti, gnomi intorno al mondo e sassi lanciati sul canale Saint-Martin, tutto sulle dolci note di una musica bohémien.
«L'angoscia del tempo che passa ci fa parlare del tempo che fa.»
Il favoloso mondo di Amélie Regista: Jean-Pierre Jeunet Data di uscita: 25 gennaio 2002 Età adatta: dai 12 in su Durata: 2 ore e 2 minuti Lo trovi su: Amazon Prime Video
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