Arthur Dent ha un problema: la sua casa sta per essere demolita per costruire una superstrada. E, come se non bastasse, l’amico a cui ha chiesto aiuto, Ford Prefect, continua a ripetere che il mondo sta per finire. Ma tanto non può succedere, vero? Alla fine c’è sempre un modo per salvare la Terra.
Beh, stavolta no. La Terra fa davvero ciao ciao, bye bye, Auf Wiedersehen, viene demolita anche lei dall’ignobile razza aliena dei Vogon. E nel giro di tre minuti non solo Arthur si ritrova ad essere clandestino su un’astronave, ma viene anche a sapere che il suo amico è un alieno. E per la precisione un redattore, inviato sulla Terra dalla Guida Galattica per gli Autostoppisti, per raccogliere informazioni sul pianeta. E già che ci sono, perché non continuarlo questo viaggio in autostop? Perché non andare a vedere la fine del mondo, o Betelgeuse, o imbarcarsi su una nave rubata. Perché non rischiare di morire un paio di volte? D’altronde nessuno dei due ha particolari impegni.
La trilogia in cinque parti di Douglas Adams è un viaggio epico e delirante. E se non bastassero un fiume di ironia brillante, un robot depresso e un universo che è un unico grande scherzo, allora vi darò il motivo definitivo per leggerlo. La risposta alla Vita, l’Universo e Tutto Quanto, ossia…. 42.
Sì, lo so, un numero è una risposta deludente, ma guardate il lato positivo: ora potrete tirare fuori il 42 senza un motivo né un contesto durante ogni conversazione, perdendo ogni rapporto sociale ma guadagnando una quantità spropositata di punti in miticità1.
“Il tempo è una illusione. L'ora di pranzo è una doppia illusione.”
Ad ogni modo, leggetelo. Poi preparate babelfish e asciugamani e ci vediamo tra le stelle. Fino ad allora, NIENTE PANICO.
foto di @libreria_trouvaille
Guida galattica per gli autostoppisti
Autore: Douglas Adams
Anno di pubblicazione: 1979
Età adatta: dai 13 anni in su
Lunghezza: medio (224 pagine)
Casa editrice: Mondadori
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