Gli scomparsi di Chiardiluna, il secondo capitolo, (e al netto anche del terzo, a mio parere il migliore), della saga dell’Attraversaspecchi.
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Prima di leggere questa recensione, leggi il primo libro libro della saga dell'Attraversaspecchi: Fidanzati dell'inverno. La recensione su Dafne
Dopo essere stata nascosta nei panni di un domestico, essere stata accusata, picchiata e rilasciata, Ofelia si ritrova a camminare, finalmente a volto scoperto, nella corte di Faruk, lo spirito del Polo, decisa a decidere del proprio destino in un ambiente ostile e subdolo. E lottando per rimanere a galla nel mondo illusorio di Chiardiluna.
Con il secondo volume, si riconferma ciò che pensavo sin dall’inizio: quello di Ofelia è un mondo orribile. Una ragazza non può mettere il naso fuori di casa senza ritrovarsi in una specie di strana corte settecentesca, dove tutti, invece che complottare, tradirsi e pugnalarsi nel sonno (insomma le usuali occupazioni dei nobili), si dilettano a rovinare le vite altrui grazie al loro potere, che è grande tanto da permettere loro anche di ucciderti due volte, probabilmente, e non destare alcuna protesta da parte di nessuno. E in più fa un freddo cane. E a governare c’è il Re ghiaccio di Adventure Time con problemi di gestione della rabbia.
Scherzi a parte, questo libro ha tanti pregi. Accanto al mistero c’è una storia parallela, attraverso i capitoli frammento, pezzi di memoria di un’anima divisa. La cosa che più amo di questa saga è la sua originalità: non ha né una trama né un’ambientazione già viste e riviste e le azioni dei personaggi sono credibili e sensate per la loro personalità. Ofelia sa trovare la sua strada in un mondo che non glielo permette. Potrà sbagliare, cambiare idea, procurarsi ferite e non sempre essere in grado di curarle, ma continuerà imperterrita a difendere ciò che crede giusto.
Gli scomparsi di Chiardiluna
Autrice: Christelle Dabos
Età adatta: dagli undici anni in su
Lunghezza: lungo (526 pagine)
Casa editrice: e/o
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