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Jessica ci ha cambiati

Da quando ho incontrato Jessica. Un libro in la minore, bello come una piuma, grande come l'Oceano Pacifico, forte come cento leoni. Che racconta della felicità di essere vivi e della rabbia di essere diversi. Della tristezza del Baratro e del sollievo che un sorriso può causare. E di avere una migliore amica fantasma.

Francis è un adolescente che ama disegnare e cucire abiti, quando, in pieno inverno, si siede sulla stessa panchina di una sconosciuta in abito estivo e piedi nudi. Le offre una tazza di tè che lei non può bere, come gli spiegherà poco dopo.

Perché? Perché Jessica non esiste. È bellissima. È giovane. È il fantasma della ragazza che era, morta un anno prima. E fa i salti di gioia, quando scopre che Francis riesce a sentirla, persino a vederla. È la prima persona vivente con cui riesce a interagire dal giorno del suo decesso.

I due iniziano una strana amicizia: Jessica lo accompagna dappertutto, lo fa copiare durante i compiti in classe, attraversa i muri e gli dà idee per nuovi vestiti in un modo un po' particolare. Jessica fa sentire a suo agio Francis, Francis fa sentire a suo agio Jessica: entrambi riescono a essere se stessi solo in compagnia dell'altro. Ed entrambi, prima di incontrarsi, non avevano la minima idea di cosa ciò volesse dire essere capiti da qualcuno. Che Jessica è un fantasma, è solo un dettaglio. Un insignificante dettaglio.

Fino a quando, un giorno, alla loro pacifica amicizia - più simile a una convivenza, contando il numero di ore che passano insieme ogni giorno -, si aggiungono due elementi, Andi e Roland, che riescono incredibilmente a sentire Jessica. Ed è così che i quattro diventeranno più uniti che mai: Francis che disegna vestiti, Andi che fa a botte "nonostante sia una femmina", Roland che di fantasmi e videogiochi ne sa più di tutti, Jessica che in teoria è morta, ma che in pratica è quella che riporta alla vita gli altri tre, da sempre bullizzati e sepolti sotto metri di coperte e insicurezze, facendoli sentire uniti e felici più che mai.

E allora, ciò che prima sembrava una storia di fantascienza, diventa anche un giallo: perché loro tre possono sentire e vedere Jessica mentre le altre 7.999.999.997 (approssimativamente) persone sulla terra no?

C'è forse qualcosa che li lega, che li rende indissolubili, che li incatena uno all'altro?

C'è qualcosa che li accomuna?

E soprattutto, perché Jessica non è passata a miglior vita come tutti gli altri morti?

Perché gironzola trapassando divani e edifici?

Perché Jessica c'è?

E perché, da quando hanno incontrato Jessica, gli altri tre sono finalmente usciti dal Baratro?


So che l'ho detto di molti libri, ma posso assicurare quasi con certezza che questo libro - ora ne sono sicura - fa parte dei dieci miglior libri che io abbia mai letto. Sì, sono sicura. E di conseguenza, la ragazza che me lo ha regalato finisce nella classifica delle mie dieci persone preferite (non l'ho scritta davvero, però potrei pensarci...)

Da quando ho incontrato Jessica, a parte farti sentire come se avessi ricevuto un pugno in pancia alla fine della sua lettura, ti regala centinaia di altre emozioni. Ti solleva dai pesi della tua vita e allo stesso tempo ti fa capire quanto è importante capire ciò che conta davvero e ciò che dobbiamo lasciar perdere. Solo quando capiremo che siamo noi a stabilire il peso che le cose hanno su di noi, potremo definirci indipendenti. Solo quando capiremo che il sorriso è l'unica cosa che nessuno ci dovrebbe mai rubare, potremo definirci felici. Solo quando capiremo che le uniche frontiere in grado di fermarci sono quelle che ci creiamo da soli, potremo definirci liberi.

E tutti meritano di essere indipendenti, felici e liberi.

Quindi tutti dovrebbero leggere questo libro.

 

Da quando ho incontrato Jessica

Autore: Andrew Norriss

Data di prima pubblicazione originale: 13 ottobre 2016

Età adatta: dai 12 anni in su

Lunghezza: corto (186 pagine)

Casa editrice: Il castoro

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