Un racconto scritto e illustrato da Vera, 8 anni
Questo è l'inizio della fiaba dei Fratelli Grimm...
C'era una volta una strega che aveva tre figli, i quali si amavano come fratelli; eppure, la vecchia non si fidava affatto di loro, e temeva ch'essi volessero rubarle tutto il potere. Così, trasformò il maggiore in un'aquila, e quello fu costretto a volare via sulle montagne rocciose, e spesso lo si vedeva fare tante giravolte nel cielo. Il mezzano diventò una balena, e andò a vivere nel profondo del mare, e solo raramente lo si poteva vedere quando spruzzava in aria una gran quantità d'acqua. Tutti e due tornavano umani solo per due ore al giorno. Il terzo fratello, che temeva di vedersi trasformato in una bestia feroce come, per esempio, un orso o un lupo, prese e fuggì via di nascosto. Aveva sentito dire che nel Castello del Sole d'Oro c'era una principessa prigioniera, che era pure stregata, e viveva in attesa di essere liberata; tuttavia, coloro i quali avevano tentato l'impresa, avevano messo in grave rischio la loro vita: 23 giovanotti erano morti miseramente, e soltanto un altro ancora avrebbe potuto tentare la sorte, ma non era ancora venuto nessuno. E siccome il giovane aveva un cuore impavido, decise di partire alla volta del Castello del Sole d'Oro.
...E qui inizia la mia storia
Cammina cammina si addentrò nel bosco, da un albero spuntò uno gnomo con un cappello grigio a punta più lungo di lui con in mano una spada che gli disse: “Prendi questa spada, è magica, ti aiuterà a superare le guardie”. Lo gnomo consegnò poi al giovane una chiave d’oro: “Ti servirà per aprire la porta della stanza magica”. Prese poi un pezzo di pane dalla tasca e gli disse: “lo userai per distrarre i cani”. Infine gli diede un delicatissimo tulipano rosa e gli disse: “Dovrai scoprire tu a cosa serve”. E all’improvviso lo gnomo sparì lasciando una nuvola di polvere azzurrina. Il giovane rimase molto stupito per quell’incontro, non comprese subito le parole dello gnomo, ma si fidò di lui. Poco dopo sul sentiero incontrò due guardie armate fino ai denti che gli chiesero cosa ci facesse da quelle parti e dove volesse andare. “Sto andando al Castello del Sole d’Oro,” rispose “voi chi siete?”. “Siamo le guardie del Castello” dissero quei due: “Da qui non potete passare senza un invito del Padrone”. Il giovane allora alzò la spada che gli aveva dato lo gnomo, essa cominciò a brillare di una intensa luce gialla, le guardie rimasero accecate e caddero a terra coprendosi gli occhi. Il giovane allora iniziò a capire le parole dello gnomo. Si mise a correre a più non posso, finché in lontananza gli appare il Castello. Era tutto d’oro e rifletteva i raggi del sole. Il portone all’ingresso era socchiuso, entrò in silenzio, percorse lunghi corridoi, salì e scese scale dorate, diede un’occhiata in tutte le stanze, finché ne trovò una chiusa a chiave. Senza pensarci un secondo infilò la chiave che aveva ricevuto dallo gnomo nella serratura e la porta si spalancò davanti a lui. La stanza era luminosissima e su un piedistallo c’era la stupenda palla di cristallo. All’interno della stanza erano posizionati dei raggi laser rossi, il giovane li superò tutti con grande abilità, abbassandosi e schivando ogni raggio fino a raggiungere la palla. Quando la vide da vicino gli brillarono gli occhi: era bellissima! La prese e fece il percorso all’indietro, proseguì lungo il corridoio e trovò una stanza con la porta rosa. A guardia c’erano due grossi cani neri dal pelo lungo che cominciarono ad abbaiare. Il giovane, ricordandosi delle parole dello gnomo, gli gettò il pane e, mentre mangiavano, entrò nella stanza. Su un letto viola e rosa era sdraia la principessa e piangeva a dirotto. “Perché piangi Principessa?” gli chiese. “Un Mago malvagio mi ha rapita e sono qui prigioniera da molto tempo, ora è uscito tornerà nel pomeriggio, ti prego, liberami!” rispose. Il giovane allora la prese per mano, le diede il tulipano rosa che aveva custodito nella giacca strappandole un sorriso e insieme scapparono fuori con la palla di cristallo. Quando il Mago tornò al Castello trovò le porte aperte e urlò di rabbia perché capì che avevano portato via la principessa e la palla di cristallo. I suoi poteri erano svaniti ed era ritornato ad essere soltanto un povero inutile soldato. I due giovani, che si erano nascosti dietro un albero in attesa del ritorno del mago, lo videro corre via strillando e strappandosi i capelli. Non fece mai più ritorno in quel regno. Dall’albero apparve ancora lo gnomo, questa volta era contento e saltellava qua e là. “Grazie piccolo gnomo, senza il tuo aiuto non ce l’averi fatta a sconfiggere il Mago” gli disse il giovane. “È tutto merito tuo” rispose lo gnomo “ho offerto il mio aiuto anche ai giovanotti che sono passati prima di te, ma non mi hanno nemmeno degnato di uno sguardo, qualcuno ha persino riso di me. Tu invece mi hai ascoltato e soprattutto ti sei fidato. Grazie al tuo buon cuore e al tuo coraggio hai salvato la principessa!”. E sparì lasciando la solita nuvoletta di polvere azzurra. Il giovane aveva però ancora una missione da compiere. Rivelò alla principessa l’incantesimo che sua madre aveva fatto ai suoi fratelli e le disse: “Dobbiamo liberarli, vieni con me?” “Sì, certo” rispose lei ancora un po’ spaventata. Il giovane allora fischiò come faceva da bambino per chiamare i suoi fratelli. Un’aquila planò sopra di loro e capì che era suo fratello. Quando si posò vicino a lui fece rotolare la palla magica verso l’aquila si ritrasformò nel suo adorato fratello maggiore. Si abbracciarono felici dopo tanto tempo. “Andiamo a salvare anche il nostro fratello più piccolo!”. Corsero fino alla spiaggia e il giovane fischiò di nuovo. Dopo pochi secondi una grande balena apparve tra le onde e spruzzo in aria una grande quantità d’acqua. “Eccolo, è lui!” gridò il giovane e lancio la palla di cristallo nel mare. La balena scomparve e al suo posto apparve il fratello minore che nuotò fino a riva. I tre fratelli erano finalmente insieme, si abbracciarono forte, mentre il sole stava tramontando. L’incantesimo malvagio era finito per sempre e la vecchia strega non avrebbe più potuto fargli del male. Il giovane e la principessa si sposarono e andarono a vivere nel Castello del Sole d’Oro e, dopo qualche tempo, anche i due fratelli si sposarono con due belle fanciulle e vissero tutti felici e contenti.
Stupendo. Brava Vera💖