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Immagine del redattoreSara

Ciò che resta della memoria

Aggiornamento: 2 gen 2022

Otto ragazzi. Un orfanotrofio poverissimo. Un bosco da dove scappare (per la paura). E un libro di favole che li aiuterà ad aprire la mente. Questo è Bambini nel Bosco, scritto da Beatrice Masini.

Hana, severa e pratica. Tom, sognatore e amante della fantasia. Ninne, timida e divertente. Dudu, attento a tutto. Glor, grande, goffo e maldestro. Orla, piccola e adorabile. Cranach, lento come pochi sempre in fondo al gruppo. E ZeroSette, l'ultimo arrivato. Questi ragazzi vivono in un campo, la Base, una specie di orfanotrofio dove bambini di ogni età che hanno perso i genitori durante un’esplosione nucleare giocano nel fango e mangiano pochissimo. E quando dico pochissimo, intendo proprio pochissimo. Le centinaia di creaturine di questo luogo si dividono in due principali gruppi: gli Avanzi, sopravvissuti all’esplosione, e i Dischiusi, embrioni fecondati tenuti da parte per farli nascere subito dopo l’esplosione nucleare. Oltre a questo, nessuno sa niente di sé e degli altri. La “Medicina” che prendono ogni giorno prima di andare a dormire cancella tutti i ricordi, facendoli dormire “a lungo e meglio”. Ma i bambini, si sa, fanno sempre l’esatto contrario di quello che gli viene ordinato. Per questo i componenti del Grumo 13 (così vengono chiamati i gruppi) non la prendono più.

O forse non erano sogni, ma ricordi, e se era così, allora facevano ancora più male, perché non erano cose impossibili, erano solo perdute.

Ma un giorno tutto cambia, e, grazie a un libro di favole e molto coraggio, decidono di andarsene. Di attraversare il bosco, di scappare da ciò che hanno sempre chiamato casa. Che adesso è il loro nemico. Prima di quel libro di favole, non avevano idea che ci fosse altro mondo fuori dalla Base (in realtà non sapevano neanche che cosa fossero i mattoni). Ancora una volta, capiamo che i libri donano occhi per vedere, ali per sognare e testa per capire. Pian piano, a tutti loro affiorerà un Coccio, ossia un frammento di memoria della loro vita passata.

Piano piano si adatteranno, diventeranno loro… i Bambini nel Bosco.

Era la stessa espressione di Orla, di ZeroSette, di Ninne quando, alla fine della storia dei tre porcellini, aveva detto trionfante: "Ma noi saremo più furbi, e ci faremo una casa tutti insieme, non otto case diverse. E sarà di paglia, di legno e di mattoni, tutti insieme, così non ci sbagliamo." E poi, dopo una pausa: "Ma cosa sono i mattoni?"

Questo libro mi è piaciuto molto, perché parla di una storia vista dal punto di tante personalità, tutte completamente diverse tra loro, ma accomunate dallo stesso desiderio: scappare, trovare qualcosa che non fosse fango e baccelli e fiori morti.

”Oh, ma le cose cambieranno. Faremo passi da giganti. Abbiamo il futuro tra le nostre mani." "Ti sbagli. Il futuro è la fuori. Ma prima dobbiamo riprendercelo. E chiedergli se è d'accordo a essere il nostro futuro."

L'ho amato e odiato allo stesso tempo, perché questo libro mi ha aperto su una verità crudele, difficile, dura. Grazie Margherita per avermelo regalato al mio compleanno!

Non ci sono risposte per tutto. A volte ci sono solo domande.

La scrittrice, Beatrice Masini, è anche colei che ha tradotto molti dei libri della saga di Harry Potter (leggi qui la recensione!) dall'inglese all'italiano. Ha scritto anche Ciao tu (leggi qui la recensione!)


PS: scusate se ho messo tante citazioni ma questo libro è davvero bello!


 

Bambini nel bosco

Autrice: Beatrice Masini

Anno di pubblicazione: 2010

Età adatta: 11-13 anni

Lunghezza: medio (200 pagine)

Casa editrice: Fanucci

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