È questo ciò che sappiamo della Masanello: guerriera che si unì sotto mentite spoglie alla spedizione dei Mille, che si conquistò il suo pezzetto di Italia e di libertà, che trovò il coraggio di prendere il mondo e mangiarsi la sua parte di vita. #donneperstrada
Antonia, o Tonina, nasce in Veneto, in una famiglia contadina. Cresce e sceglie la vita difficile di coloro che vogliono cambiare il mondo: si sposa con un rivoluzionario come lei, e, dopo tempi difficili di esilio, probabilmente controllata dalla polizia asburgica, insieme a suo marito compie una scelta senza pensarci troppo. Anzi, senza pensarci per niente. Decide di imbarcarsi sulla “quarta spedizione”, nel 1860, per arrivare in Sicilia. A far che? A conquistare l’Italia. Antonia e Bortolo partono, e arrivano, sono due dei Mille che insieme a Garibaldi unificheranno il nostro paese. Antonia ha però un problema: è una donna. Ed è nata nel 1833, non nel 2002. Questo vuol dire che, se non si lega i capelli e si veste da uomo, la società di cui vuole far parte non la accetterà mai. Quindi, ovviamente, lei si lega i capelli e si veste da uomo. Per la causa in cui crede. Per l’Italia. Per Garibaldi.
Ed è così che la nostra Antonia libererà il Regno delle Due Sicilie, al fianco del generale che cambiò la storia del nostro paese, nascondendo la sua vera identità, per i suoi compagni lei era un “Antonio Marinello” e in pochissimi conoscevano la verità. Finché accadde, un giorno. Capitò che, nel bel mezzo della battaglia, la sua “condizione di femmina” venne svelata, colpa dei capelli che si sciolsero, cosa che prima o poi sarebbe accaduta per forza. A scoprirla, lo stesso Garibaldi, stupito, che vede una chioma scura librarsi nell’aria satura del campo di battaglia.
Il congedo con onore arriva poco dopo, al termine della spedizione, e Antonia e Bortolo riparano prima a Modena, poi a Firenze, non potendo rimpatriare in Veneto, ancora sotto il dominio asburgico.
Tonina visse poco, la malattia la consumò presto, l’aria si fece rarefatta e lei spirò all’età di 29 anni, per colpa di una tisi acquisita in guerra. Non ricevette la medaglia all’onore che ottennero gli altri 999 soldati, il suo essere donna glielo impedì. Ma chi se ne importa di un pezzo di ferro? Combattè con Garibaldi e basti questo!
E se non fosse ch'era nata donna, porteria le spalline e non la gonna, e poserebbe sul funereo letto colla medaglia del valor sul petto. Ma che fa la medaglia e tutto il resto? Pugnò con Garibaldi e basti questo!
Antonia Masanello
Data e luogo di nascita: 28 luglio 1833, Montemerlo
Data e luogo di morte: 21 maggio 1862, Firenze
Professione: patriota
Nazionalità: Italiana
Molto bello. C’è un errore però: la medaglia di cui si parla fu coniata per il contingente che sbarcò per primo a Marsala, “ai prodi cui fu duce Garibaldi“, non per le migliaia e migliaia che giunsero in seguito. Antonia, così come il marito facevano parte di una spedizione successiva e per questo non compaiono nella lista. Non c’entra nulla con la sua condizione femminile.
Wooww!!! 😍