A leggere il titolo di questa recensione starete pensando: no, che pizza, un'altra storiella che parla di un Babbo Natale un po' strano. E invece no. Siete pronti a farvi trascinare in questo graphic novel di ZeroCalcare? Se sì, leggete A babbo morto.
Cosa vi fa venire in mente la parola "Natale"? Parenti, amici, regali, camini, cioccolate calde, abeti, eccetera eccetera. Sicuramente non sfruttamento, corruzione, sofferenze, disagi e ingiustizie. Ma andiamo con ordine.
Babbo Natale è morto. È con questo che iniziano i casini. Infatti adesso tocca ai suoi figli gestire la Klaus, rinomata industria di giocattoli. In realtà i casini veri e propri iniziano alla morte di Gaetano, un folletto che lavorava per la Klaus. Il corpo viene ritrovato in circostanze misteriose. La causa è sconosciuta. Pian piano però la gente vuole scoprire la verità, e così si scopre che è stato ucciso dalle forze dell'ordine del Polo Nord perché si sentivano minacciate dal suo bastone di zucchero.
La Klaus quindi perde credibilità, e centinaia di folletti sono costretti a emigrare a sud, e la maggior parte si rifugia in un poverissimo campo profughi.
Nel frattempo, dalle parti della Befana, la situazione sta andando anche peggio. Quello che non sapete probabilmente è che la Befana non fa tutto da sola in una notte, ma ci sono migliaia di vecchiette impiegate nella distribuzione di dolci. Ecco, in un modo o nell'altro viene a galla che queste anziane signore non vengono pagate legalmente e, soprattutto, non sono fornite di adeguata assistenza sanitaria.
Inoltre, il topino dei denti sta passando dei guai seri con la polizia, la quale sostiene che i soldi da mettere sotto il cuscino non effettuino un transito legale.
Se proprio dovete fare dei figli, almeno dite loro la verità.
Questo potrà sembrare un graphic novel per piccoli, ma non lo è, per questo lo consiglio dai 13 anni in su. Parla di problemi tutt'altro che assurdi, ma purtroppo, veri e attuali. Come la corruzione, il pagamento in nero, la differenza tra le classi sociali, lo sfruttamento dei rider. Ma tutto con il solito cinismo e sarcasmo classici di ZeroCalcare, in modo da far apprendere argomenti importanti anche a chi pensa di non essere interessato. Inoltre il linguaggio è abbastanza... come dire... scurrile. Ma non per questo non è un graphic novel divertentissimo che io regalerei a tutti quanti, che parla del Natale in un modo mai sentito, assurdo, imperfetto. Traffico di cocaina, menefreghismo assoluto e alcolismo: sono questi gli elementi che accompagnano la leggenda di Babbo Natale, il mitico vecchio con la risata riecheggiante e la barba bianca e pura, come la sua coscienza.
Ma se, per una volta, la sua bontà d'animo tendesse più al grigio sporco?
A babbo morto
Autore: ZeroCalcare
Anno di pubblicazione: 12 novembre 2020
Età adatta: dai 13 in sù
Lunghezza: corto (80 pagine)
Casa editrice: Bao Publishing
👍